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In Romagna il primo circuito dedicato alle moto elettriche

Pubblicato il: 02/09/2022
Autore: Redazione GreenCity
Un itinerario di 700 chilometri attraverso gli spettacolari passi dell'Appennino romagnolo da percorrere in sella a una moto a zero emissioni.
La Terra dei Motori sposa la mobilità 'green'. Nasce in Romagna il primo circuito dedicato interamente alle moto elettrica, per abbinare la passione per le due ruote all'energia pulita e a una mobilità eco-sostenibile.
Un percorso di 700 chilometri sui passi più belli e adrenalinici dell’Appennino romagnolo in sella a una Zero Motorcycles, la motocicletta dell’azienda leader californiana specializzata in mezzi elettrici, che per prestazioni e guidabilità non ha niente da invidiare alle moto più blasonate, messa a disposizione dalla concessionaria riminese Square 42. A sperimentare il percorso in sella alla moto a basso impatto ambientale, sono stati due giornalisti riminesi, Emilio Salvatori e Cristina Zoli, che hanno così promosso il lancio di “Romagna Electric Motorcycle”, la declinazione verde del progetto lanciato da Visit Romagna per promuovere sul proprio territorio il mototurismo. 
Un primo viaggio dove la conoscenza diretta del territorio e delle problematiche specifiche della mobilità elettrica ad ampio raggio – prima fra tutte il tema dell’autonomia e conseguentemente degli impianti di ricarica - costituiranno una base utilissima di lavoro per lo sviluppo di un turismo green accanto a quello dei veicoli ad emissioni zero.
Il viaggio di Salvatori e Zoli è partito da Rimini per arrivare in Valmarecchia, toccando Carpegna per giungere a Sestino, e proseguire superando Passo di Viamaggio fino Bagno di Romagna. Da Bagno il Passo dei Mandrioli, a cui hanno fatto seguito i passi più epici che tutti i motociclisti tosco – romagnoli hanno nel cuore, dal Passo dei Fangacci a quello della Calla fino al mitico Muraglione, per poi, toccata Tredozio e Modigliana, scendere fino a Brisighella. La magia del Parco dei Gessi per arrivare sul corso del Santerno e seguirlo fino a Castel del Rio per poi raggiungere Marradi, San Benedetto in Alpe e Corniolo. Poco distante l’oro blu della diga di Ridracoli, e poi Santa Sofia per arrivare, superato il Passo del Carnaio, a Sarsina, Perticara, Sogliano sul Rubicone e Santarcangelo, per poi chiudere nuovamente a Rimini l’avventura e un anello, lungo 700 km, 4 giorni, otto rifornimenti.
Il tutto in sella a una moto a impatto zero, che ha permesso ai motorider romagnoli di viaggiare tra i luoghi più belli della terra universalmente conosciuta come la “Terra dei Motori”, per tracciare itinerari, far emergere le criticità, ma anche individuare i problemi e godere delle potenzialità che questo nuovo modo di viaggiare offre nel pieno rispetto dell’ambiente, magari all’interno di luoghi magnifici quanto delicati come le foreste millenarie casentinesi. Una moto capace di sollevare interesse e simpatia tra le centinaia di appassionati che hanno accolto con affetto questo affacciarsi dell’elettrico nel proprio mondo.


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Categorie: Mobilità

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