Greenpeace: approvare subito un decreto per le rotte a rischio
Pubblicato il: 26/01/2012
Autore: Redazione GreenCity
"Limitarsi a parlare di accordi vincolanti con decine di morti e l'incubo di un disastro ambientale è semplicemente offensivo. - afferma Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace - Vogliamo regole certe per proteggere il mare e dare sicurezza a tutti, non solo a chi fa le crociere".
Greenpeace è detta sbigottita dall'atteggiamento del governo che dopo aver promesso, a seguito dell'incidente della
Costa Concordia, regole immediate sulle rotte di navigazione, chiede adesso accordi volontari a Confitarma e all'associazione europea delle imprese che gestiscono le navi da crociera. Secondo Greenpeace rivolgendosi così proprio ai responsabili di incidenti come quello del Costa Concordia.
L'associazione ambientalista ritiene che "basti una rapida analisi del database del
Lloyd's Register per verificare che l'impresa USA proprietaria del marchio Costa Crociere - la Carnival corporation & plc - ha all'attivo 225 incidenti, di cui 38 a carico di navi della flotta Costa. Se in questi anni le compagnie avessero voluto impegnarsi "volontariamente" in misure serie di prevenzione, avrebbero avuto tutto il tempo necessario per farlo".
Greenpeace ha preso nota dell'impegno del Ministro dell'Ambiente,
Corrado Clini, che si è già espresso per una regolamentazione severa, promettendo una settimana fa un decreto che regolamentasse le rotte più pericolose. Greenpeace ha evidenziato inoltre al Ministro delle Infrastrutture,
Corrado Passera, la sua precisa responsabilità nel garantire una risposta rapida ed efficace per la sicurezza in mare.
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