"Apprezziamo l'attenzione posta dal Ministro della Giustizia, Paola Severino, sul tema quanto mai attuale della tutela penale dell'ambiente. Proprio a tale proposito, il WWF ricorda che un mese fa, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario, aveva scritto al ministro della Giustizia per chiederle un incontro al fine di rappresentare l'urgenza di una riforma del codice penale".
Così il
WWF Italia commenta la notizia dell'avvio di un tavolo di lavoro che vede coinvolti congiuntamente
Ministero della Giustizia e
Ministero dell'Ambiente per garantire interventi interdisciplinari per la repressione dei reati ambientali.
"Il WWF ritiene che sia necessaria ed urgente l'introduzione di sanzioni più severe per i reati ambientali, che attualmente, a causa di una normativa ‘debole', non sono puniti adeguatamente e rendono sempre più difficile l'impegno delle associazioni per difendere in tribunale l'ambiente e la salute dei cittadini. Concordiamo con quanto dichiarato dal ministro davanti alla prestigiosa Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dall'onorevole Gaetano Pecorella rispetto al fatto che oggi siamo in presenza ‘di sanzioni eccessive per violazioni formali e sanzioni troppo basse per violazioni sostanziali', ma il WWF ritiene che non sia sufficiente un semplice riordino ed una armonizzazione di fattispecie e pene".
"E' giunto il momento di attuare finalmente, dopo oltre 15 anni di ‘giacenza' in Parlamento, la riforma del Codice Penale per l'introduzione di un Titolo dedicato ai ‘Delitti contro l'Ambiente'. Devono essere previste nuove e più severe figure di ‘reato – delitto' quali, ad esempio, il disastro ambientale, l'inquinamento ambientale, l'alterazione del patrimonio naturale, della flora e della fauna, ed avere finalmente un sistema sanzionatorio efficace che possa servire concretamente da deterrente per prevenire o punire severamente i grandi disastri ambientali ed ogni genere di reato ed illecito che colpisce la salute, l'ambiente e la natura. Il WWF ribadisce quindi la propria disponibilità a collaborare con i ministri della Giustizia e dell'Ambiente mettendo a diposizione gli studi compiuti sul tema dei delitti ambientali".
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