Il
WWF commenta così la proposta di revisione del governatore
Cappellacci sul Piano paesaggistico della Sardegna: "Quando si dicono troppe parole per esprimere un concetto semplice ‘gatta ci cova'. Decriptati, i concetti espressi dal governatore della Sardegna vogliono dire ‘costruiamo, ma costruiamo bene'. Mentre il punto è un altro. Il governatore Capellacci è il primo responsabile dell'abrogazione della legge salva coste più importante realizzata in Italia, che estendendo i vincoli paesaggistici a 1000 metri dalla battigia aveva giustamente bloccato numerosi interventi edilizi. Di fatto il piano paesaggistico della Sardegna è già stato modificato al di fuori delle procedure previste dal codice dei beni culturali. Le nuove norme introducono elementi dinamici e interpretativi e non avere il coraggio di utilizzare il termine ‘vincolo' significa non avere consapevolezza del tesoro alla cui tutela il vincolo è posto" ha detto
Gaetano Benedetto, direttore politiche ambientali del
WWF Italia.
"Dire che le comunità locali devono esser protagoniste della propria programmazione e gestione territoriale è un'ovvietà ed è cosa assolutamente giusta e dovuta. Ma le competenze delle comunità locali devono essere espresse in un quadro che è dettato dalla carta costituzionale, dove la tutela ambientale e la salvaguardia paesaggistica coinvolge certamente le comunità locali ma vede come primi attori lo stato (anche nei confronti delle regioni autonome) e le regioni che hanno il dovere di esercitare una ferma azione di tutela per salvaguardare i tesori naturalistici e paesaggistici." – ha aggiunto Benedetto.
"Il governatore parla la lingua arcaica dell'economia basata sul mattone, rilancia piani occupazionali vecchio stile che mirano a rafforzare l'offerta turistica ferragostana, che rischiano dicompromettere ulteriormente il fragile profilo delle coste sarde che ignorano l'immenso patrimonio storico culturale, naturale e paesaggistico di tutto l'entroterra che se correttamente promosso potrebbe garantire turismo destagionalizzato a basso impatto e fortemente collegato alle capacità imprenditoriali del territorio e all'ospitalità del popolo sardo" ha aggiunto
Antonello Secci, presidente del
WWF Sardegna.
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