Il
disgelo annuale del ghiaccio ha raggiunto il livello più basso registrato dal controllo via satellite iniziato nel 1979. A comunicarlo gli scienziati statunitensi del
National Snow and Ice Data Center (NSIDC): la superficie coperta dal ghiaccio è ora di 3,41 milioni di chilometri quadri, il 45 per cento in meno rispetto al 1979.
"Questo è un segnale drammatico: in meno di una generazione abbiamo alterato il modo in cui si presenta il pianeta dallo spazio e presto il Polo Nord sarà completamente libero dal ghiaccio in estate. - afferma Alessandro Giannì, direttore delle campagne di
Greenpeace Italia - Nonostante gli impatti crescenti del cambiamento climatico, continuiamo ad affidarci ai combustibili fossili, come dimostrano i piani di trivellazione offshore nell'Artico, ma anche in Italia, dall'Adriatico allo Ionio al Canale di Sicilia".
I ghiacci dell'Artico hanno una funzione fondamentale nella stabilizzazione del clima del pianeta: i raggi solari quando arrivano sulla Terra vengono riflessi da questa enorme superficie bianca e ritornano indietro. La scomparsa del ghiaccio artico comporterà che
le radiazioni solari verranno assorbite dagli oceani, aumentando la loro temperatura, con effetti negativi sul clima a livello globale.
Per questo motivo Greenpeace ha chiesto la creazione di un santuario nell'area disabitata che circonda il
Polo Nord e un
bando alle trivellazioni petrolifere e alla pesca non sostenibile nel resto dell'Artico.
Da giugno 2012, oltre un milione e 700 mila persone hanno firmato la petizione per difendere l'Artico sul sito
www.savethearctic.org.
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Inoltre, proprio per sostenere questo progetto di salvaguardia del Polo Nordo, Greenpeace ha realizzato ieri, direttamente sui ghiacci del circolo polare artico, un cuore fatto di
193 bandiere che rappresentano tutti i Paesi membri delle Nazione Unite. A costruirlo, l'equipaggio della nave di Greenpeace,
Arctic Sunrise, in missione al Polo Nord.
Il "cuore" simboleggia un appello che Greenpeace rivolge ai Paesi di tutto il mondo per un'azione comune
in difesa dell'Artico.
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