“Con l'intervento del ministro Clini oggi a Doha anche l'Italia si schiera con i paesi europei più avanzati impegnati a garantire un esito positivo dei negoziati” dichiara
Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, a commento dell’intervento del ministro dell’Ambiente
Corrado Clini questa mattina a Doha nell'assemblea plenaria alla diciottesima conferenza sul clima.
“Un impegno che deve riflettersi, però -
prosegue Cogliati Dezza - anche a livello nazionale, mettendo in campo da subito azioni in grado di colmare il ritardo che ancora abbiamo rispetto a molti paesi europei”.
Secondo gli ultimi dati dell'
Agenzia europea dell'ambiente, infatti, l'Italia nel 2011 ha ridotto le proprie emissioni di gas serra solo del 5,6% rispetto al 1990, mentre l'Unione europea nel suo complesso le ha tagliate del 17,5%.
“Un primo segnale forte - aggiunge il presidente di Legambiente - deve venire da una profonda revisione della Strategia energetica nazionale che al momento, invece di puntare decisamente alla riduzione del consumo e delle importazioni di fonti fossili, propone addirittura un rilancio della produzione di idrocarburi nazionali ed è del tutto reticente a tagliare l’impiego del carbone. Mentre individua, sia per l'efficienza energetica che per le fonti rinnovabili, strategie generiche e strumenti inadeguati a raggiungere gli obiettivi previsti”.
A questo si aggiungono
i 9 miliardi di sussidi alle fonti fossili che ogni anno vengono elargiti a petrolio, carbone, gas e autotrasporto nel nostro paese, come denunciato da Legambiente che lancia una campagna per lo stop a questi incentivi. Il ministro Clini si impegni concretamente affinché il governo italiano li cancelli e cambi subito strada sulla politica energetica del nostro paese.
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