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WWF: ultima spiaggia per gli orsi polari

Pubblicato il: 25/03/2013
Autore: Redazione GreenCity
Per cambiamento climatico e rischio petrolio il 75% degli orsi a rischio entro il 2050.
Viene chiamata “Last Ice Area” ed è l’ultimo baluardo per la conservazione dell’orso polare, simbolo riconosciuto di tutte le specie a rischio estinzione a causa del cambiamento climatico: circa 1,3 milioni di chilometri di ghiacci spessi, a cavallo di Groenlandia e Canada, in grado di resistere alla fusione estiva e supportare la vita della fauna selvatica e dei popoli indigeni, oggi minacciatoi dall’innalzamento delle temperature globali e dallo spettro delle esplorazioni petrolifere favorite dall’apertura di passaggi navigabili tra i ghiacci.
Il WWF lancia la nuova campagna per proteggere l’orso polare e la Last Ice Area (www.wwf.it/orsobianco), nel 40° anniversario dell’Agreement on the Conservation of Polar Bears, l’accordo internazionale sottoscritto da Canada, Stati Uniti, Danimarca, Norvegia e l’ex Unione Sovietica nel 1973, e a pochi giorni dall’Ora della Terra WWF.
Al Circolo Polare Artico, dove l’aumento delle temperature è due volte quello registrato in altri luoghi del pianeta, i ghiacci si riducono ad un ritmo incessante. Dal 1979 – quando sono iniziati i primi rilevamenti satellitari – si sono quasi dimezzati e la superficie della banchisa artica estiva, che si forma naturalmente durante i freddi inverni artici per poi ridursi quando le temperature crescono in primavera ed estate, ha raggiunto nel 2012 il minimo storico passando da 7 a 3,41 milioni di chilometri quadrati.
L’aumento delle temperature medie, le più alte dell’intera storia del Pianeta negli ultimi 20 anni, comporta una drammatica riduzione dell’area dove l’orso vive e caccia.
A questi ritmi nel 2050, il 75% degli orsi polari saranno scomparsi, non a caso l’IUCN ha recentemente iscritto gli ultimi 22.000 esemplari rimasti nella lista degli animali a rischio estinzione. 
“L’orso polare è il simbolo più amato e carismatico di tutte le specie minacciate dal cambiamento climatico. Gli orsi possono nuotare per ore, per decine di chilometri, prima di raggiungere la banchisa polare da cui poter cacciare. Meno ghiaccio significa meno cibo, meno cibo per i grandi vuol dire minori possibilità di sopravvivere per i piccoli. Meno ghiaccio significa aprire la via alla navigazione industriale e alle esplorazioni petrolifere, che minacciano questo paradiso di acqua e ghiacci, un tempo inaccessibile ma oggi sempre più vulnerabile a causa delle attività dell’uomo" – ha detto Isabella Pratesi direttore Politiche di Conservazione Internazionali del WWF Italia. 
La fusione del ghiaccio artico rende la ricerca di cibo sempre più difficile costringendo gli orsi a continui spostamenti e i piccoli, che seguono le loro madri, non sopravvivono alla fatica e allo sforzo. Quando invece si spostano verso la terra ferma, rischiano di avvicinarsi troppo alle comunità e ai villaggi dell’uomo esponendosi al rischio di venire uccisi, per paura o per difesa nell’eterno conflitto tra grandi carnivori e attività umane. Inoltre, la fusione dei ghiacci rende l’Artico più vulnerabile e accessibile allo sfruttamento: sono moltissime le richieste di concessioni per l’estrazione del petrolio in luoghi prima inaccessibili così come aumentano drammaticamente le rotte di pericolosissime navi petrolifere.
Quindi sostenere la campagna Orso Polare del WWF significa continuare a organizzare e mantenere le squadre impegnate nel controllo del bracconaggio e nella riduzione dei conflitti tra orsi polari e comunità locali, monitorare costantemente gli orsi polari e le altre specie per individuare le strategie di conservazione più efficaci nei prossimi anni e portare avanti le attività di negoziazione con i governi e le industrie per diminuire le emissioni di gas e le rotte delle navi più inquinanti.
Si possono sostenere le azioni WWF per l’orso polare su www.wwf.it/orsobianco oppure adottando simbolicamente un orso polare o un trio polare (orso, pinguino, foca) su www.wwf.it/adozioni. E da oggi si possono sostenere le azioni del WWF anche nei Punti Vendita SisalPay, consegnando il codice a barre che si trova sui materiali WWF o scaricandolo dal sito del WWF, indicando SisalPay come opzione di pagamento.

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Categorie: Ambiente

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