"La richiesta di sospensione del mais OGM MON810 inviata dall'Italia alla Commissione europea è un atto importante e apprezzato. Non possiamo rischiare di compromettere ambiente e agricoltura italiana giocando alla roulette russa con gli OGM. - spiega
Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di Greenpeace. - Ora è necessario proseguire sulla stessa strada e attivare il prima possibile la clausola di salvaguardia nazionale, per vietare definitivamente la coltivazione di OGM sul territorio nazionale".
Greenpeace ha espresso così apprezzamento e sostegno in riferimento alla nota del Ministro della Salute Balduzzi inviata alla Commissione europea, per chiedere la sospensione dell'autorizzazione per la coltivazione del mais
OGM della Monsanto a livello italiano ed europeo.
"Gli OGM e il tipo di agricoltura di stampo industriale che incarnano costituiscono un rischio per ambiente e salute. Fermarli è un obbligo. Il periodo delle semine è alle porte, non c'e' più tempo da perdere" - conclude Ferrario.
Greenpeace sta affrontando a Pordenone, in Friuli, il processo in merito all'attività svolta nel 2010 per fermare la contaminazione da OGM. Un'attività legata alla semina illegale di
mais OGM MON810 in due appezzamenti della regione. Gli attivisti entrarono nel campo illegale per isolare e mettere in sicurezza le parti superiori delle piante di mais che stavano producendo il polline transgenico e fermare così la contaminazione delle aree circostanti.
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