Via Rubicone e via Cascina dei Prati sono
le prime aree di Milano, in zona 9, dove verranno realizzati gli orti urbani. Da domani sul sito del Comune sarà pubblicato il bando con l'obiettivo di valorizzare gli spazi inutilizzati della città e
recuperare le aree verdi, favorire la socializzazione tra i cittadini e stimolare una nuova educazione civica per utilizzare in maniera corretta il territorio nel rispetto dell’ambiente. Nell'area di via Rubicone saranno assegnati 110 orti e in via Cascina dei Prati altri 61, per un totale di 171 spazi.
Nelle operazioni di assegnazione degli orti l'Amministrazione presterà particolare attenzione al coinvolgimento di
persone anziane, giovani, famiglie.
Il Comune stipulerà convenzioni per l'utilizzo delle aree con tre diverse categorie di soggetti pubblici e privati con sede a
Milano: realtà del terzo settore (onlus e cooperative sociali senza scopo di lucro, associazioni di promozione sociale, di salvaguardia dell’ambiente, di volontariato o con finalità culturali); associazioni di cittadini; enti e aziende pubbliche o private che operano nell’ambito della responsabilità sociale di impresa per realizzare tra i propri dipendenti attività di valorizzazione del tempo libero e della sfera sociale e culturale.
Le convenzioni
avranno una durata massima di 9 anni, con la possibilità di un rinnovo per altri 3. I costi di allestimento degli orti saranno a carico degli assegnatari.
Le particelle assegnate ai singoli ortisti avranno
una superficie massima di 60 metri quadri. Sono previsti anche moduli di coltivazione collettiva (minimo 10 ortisti) fino a 700 metri quadri. All’interno delle aree saranno definiti i luoghi di aggregazione e tempo libero e quelli destinati alla coltivazione.
Le regole di gestione degli orti urbani prevedono che le coltivazioni siano compiute con modalità conformi al profilo ecologico –
non sarà ammesso l’uso di pesticidi, diserbanti, sementi Ogm – oltre all’obbligo di una gestione oculata dell’acqua. È vietata ogni attività di lucro, commerciale o promozionale (salvo, in questi ultimi due casi, autorizzazione del Consiglio di Zona) così come
l’uso di manodopera retribuita.
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