“La decisione è una splendida notizia per il Paese perché arriva a dieci anni dall’ultimo riconoscimento italiano ottenuto nel 2003 per Selva Pisana" così ha commentato il ministro dell’Ambiente
Andrea Orlando in merito alla notizia che l’
Unesco ha riconosciuto il
Monviso nuova Riserva della Biosfera.
"Lo straordinario patrimonio ambientale e la sua bellezza rappresentano per l’Italia un valore strategico fondamentale per promuovere nel mondo l’irripetibilità del nostro territorio e consentirne quindi lo sviluppo sostenibile. Il riconoscimento dell’Unesco – ha continuato Orlando - rappresenta un premio al lavoro sinergico che il Ministero dell’Ambiente ha portato avanti con le istituzioni interessate nella convinzione che i nostri preziosi sistemi naturali siano ineguagliabili fattori di sviluppo locale.
“Il ministero dell’Ambiente ha sempre curato e supportato con attenzione le aspettative delle comunità che vogliono valorizzare le loro qualità territoriali – ha concluso il ministro – e su questa direzione di marcia intensificheremo i nostri sforzi con sempre maggiore intensità. Ci impegneremo ora, come ci ha richiesto la stessa Unesco, ad accelerare l’avvio della riserva transanazionale italo-francese attraverso un’azione congiunta tra il Parco del Monviso e il Parc de Queyras”.
Il riconoscimento dell’Unesco al Monviso è il frutto della collaborazione tra il
Comitato Nazionale Mab, guidato dal Ministero dell’Ambiente, gli attori istituzionali del territorio – Parco Regionale del Po Cuneese, 88 Comuni e Regione Piemonte – i rappresentanti del mondo produttivo e le associazioni che hanno sostenuto negli anni passati tale candidatura con un forte coordinamento territoriale.
La Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera
conta attualmente 621 siti. Ogni anno vengono proposte nuove aree come modelli globali per le politiche attive di conservazione, ricerca scientifica, educazione ambientale e sviluppo sostenibile, nonché per la capacità che dimostrano di fare rete ed aggregare tutte le componenti, pubbliche e private, in un disegno comune di sviluppo compatibile tra uomo e natura.
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