Greenpeace: un film e una petizione per fermare il declino delle api
Pubblicato il: 07/06/2013
Autore: Redazione GreenCity
Sul sito di Greenpeace sono disponibili inoltre le video testimonianze di apicoltori italiani ed europei, che raccontano i fenomeni di morie delle api.
Per salvare le api, minacciate dai pesticidi killer, Greenpeace lancia il sito SALVIAMOLEAPI.ORG e in esclusiva il trailer italiano del film-documentario "Un mondo in pericolo" (More than honey) del regista svizzero Markus Imhoof che descrive, con riprese spettacolari, la vita delle api minacciate dai pesticidi che la campagna di Greenpeace chiede di bandire:
Sul sito www.salviamoleapi.org, si può aderire alla petizione per chiedere il bando dei pesticidi killer delle api. Indirizzata al ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo, la petizione chiede di vietare l'uso dei pesticidi dannosi per api e impollinatori a cominciare dai sette più pericolosi (clothianidin, imidacloprid, thiametoxam, fipronil, clorpirifos, cipermetrina e deltametrina), adottare piani d'azione per gli impollinatori al fine di sviluppare pratiche agricole non dipendenti da prodotti chimici e incrementare la biodiversità in agricoltura. "Le api e gli altri insetti impollinatori sono i migliori alleati degli agricoltori, fondamentali per la produzione di cibo. Per fermare il loro declino, dobbiamo vietare l'uso dei pesticidi più dannosi e investire invece sulla sostenibilità: meno sostanze chimiche, più finanziamenti per ricerca, sviluppo e applicazione di pratiche agricole ecologiche" dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace. Fino al 35 per cento della produzione mondiale di cibo dipende dal servizio di impollinazione naturale offerto da questi insetti. Delle 100 colture da cui dipende il 90 per cento della produzione globale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4 mila varietà agricole dipendono dalle api. A partire dalla fine degli anni '90, molti apicoltori (soprattutto in Europa e Nord America) hanno iniziato a segnalare un preoccupante spopolamento nelle colonie di api. Nel nostro continente il fenomeno ha riguardato principalmente i Paesi dell'Europa centrale e meridionale, raggiungendo punte del 53 per cento di mortalità.
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