Dopo aver eluso la sicurezza al
Gran Premio di F1 del Belgio, attivisti di
Greenpeace Belgio hanno scalato il tetto della tribuna principale situata di fronte all’area recintata dei VIP, dove hanno aperto un banner lungo 20 metri con la scritta:
“Arctic oil? Shell no!” Shell è lo sponsor principale del Gran Premio del Belgio e ha pagato milioni di dollari per tappezzare la pista con il suo logo. Prima che la gara iniziasse, due paracadutisti hanno sorvolato il circuito mostrando un banner che denuncia i piani di Shell.
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In una nota
Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo Greenpeace International, ha dichiarato: "Shell guida una terribile corsa alla conquista di combustibili fossili in ogni parte del mondo: fracking in Sud Africa, perdite di petrolio nel Delta del Niger, devastazione nei territori indigeni del Canada per le
tar sands(sabbie bituminose) e – non ultimo – altissimi rischi per raggiungere il petrolio nei mari artici. Shell ha dato prova più volte di essere disposta a tutto per conquistare l’ultima goccia di petrolio sul Pianeta. Ma mentre la compagnia si sta lanciando a folle velocità in curva con freni difettosi, tutti noi stiamo prendendo parte ad una corsa diversa: quella per proteggere l’Artico da una fuoriuscita di petrolio che devasterebbe il suo fragile ecosistema e avrebbe effetti catastrofici.
Gli scienziati ci dicono che la situazione dell’Artico è sempre più fuori controllo: il riscaldamento globale scioglie i ghiacci artici e permette alle compagnie come Shell di cercare petrolio in luoghi prima inaccessibili, petrolio che poi aumenta il riscaldamento globale. Si tratta del peggiore dei circoli viziosi alimentato da follia e avidità, e dobbiamo fermarlo. Ogni forma di vita sulla Terra ha bisogno della calotta polare per mantere stabile il clima. Senza i ghiacci polari avremmo un mondo molto diverso da quello che conosciamo e amiamo. Per questo nell’ultimo anno quasi quattro milioni di persone da ogni parte del mondo si sono unite al movimento per salvare l’Artico e per fermare Shell e le altre compagnie petrolifere.
Questo non è il genere di affari che fa guadagnare un posto sul podio. Insieme possiamo fare in modo che la verità sui piani di Shell per l’Artico arrivi a quante più persone possibili. Unisciti a noi per dire a Shell che l’Artico non è il suo circuito di prova e che si possono amare la Formula 1 e gli orsi polari. Insieme possiamo Salvare l’Artico e proteggere i Pianeta da catastrofici cambiamenti climatici".
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