Le azioni contro il
dissesto idrogeologico e il consumo di suolo sono frenate anche dalle incertezze di “governance”, cioè dalla sovrapposizione o dalla mancanza di competenze delle istituzioni sui diversi interventi a difesa del territorio. Per questo motivo “intendo avanzare entro due mesi una proposta per rendere chiare e definite le regole per combattere il dissesto”: così il ministro dell’Ambiente,
Andrea Orlando, ha terminato l’incontro tenuto con il gruppo di lavoro sul dissesto idrogeologico.
Il gruppo di lavoro è stato istituito dal ministro per studiare strumenti più efficaci di difesa del territorio ed è formato da
associazioni ambientaliste, categorie economiche, rappresentanze degli enti locali, ordini e organizzazioni professionali.
Il ministro ha accolto un documento preparato dalle rappresentanze ambientaliste, professionali e istituzionali, un documento definito da Orlando “ricco di proposte e di buone idee”. L’applicazione di queste proposte può rappresentare un’azione rapida ed efficace per mitigare il rischio idrogeologico, il quale è accentuato in questi anni anche
dai cambiamenti del clima, dall’abbandono delle colture collinari che costituiscono un presidio di controllo e manutenzione ed è accentuato anche dalla complessità delle regole.
L’obiettivo è superare la logica dell’emergenza e delle spese per riparare un danno già fatto, quando invece, secondo il documento, in molti casi bastano aggiustamenti normativi a costo zero per poter sbloccare i progetti di consolidamento del territorio minacciato.
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