“Oggi ci sono le condizioni per pensare alla nuova fase: il ripristino della nave per metterla nelle condizioni di essere poi spostata con la buona stagione in primavera”.
Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente
Andrea Orlando, che è stato all’isola del Giglio per seguire le operazioni di rotazione della
Costa Concordia.
Dopo il successo dell’intervento, il ministro si è dichiarato “molto soddisfatto da tutti i punti di vista, in particolare da quello ambientale, perché il danno è stato contenuto a quello che la nave provocò con l’impatto e non se ne sono aggiunti degli altri. Non era affatto un risultato scontato”.
Secondo Orlando si è trattato di un’operazione
che ha fatto bene all’immagine dell’Italia e che è stata “il frutto di mesi e mesi di approfondimento, studio e ricerca, con la capacità di prevedere eventuali imprevisti e incidenti di percorso”. Insomma, si è fatto “lavoro di squadra” (sono state 500 le persone che hanno lavorato tutti i giorni nel cantiere) e per questo il ministro ha espresso la sua gratitudine ai lavoratori, ai corpi dello Stato e a chi ha coordinato le operazioni, a partire dal capo della Protezione civile
Franco Gabrielli.
Per quanto riguarda i risultati del monitoraggio delle acque, “a oggi la qualità dell’acqua – ha affermato Orlando – è assolutamente immutata rispetto all’inizio delle operazioni. C’è qualche oggetto che galleggia, ma sino a questo momento, dal punto di vista ambientale, non c’è stato nessun effetto negativo. Certo, un altro ragionamento è l’impatto complessivo che questo disastro provocherà e questo lo dovremo vedere fino in fondo quando il relitto sarà rimosso”.
Il ministro ha poi ricordato i due corpi
che giacciono in fondo al mare: “Non ci stiamo occupando – ha osservato – solo di tecnica o tutela ambientale ma anche di pietas umana, tratto che deve caratterizzare il lavoro che si sta svolgendo”.
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