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Greenpeace assolta per la protesta contro il carbone a Porto Tolle

Pubblicato il: 04/10/2013
Autore: Redazione GreenCity
Condannati solo per il reato di “danneggiamento” a 300 euro di multa. Da oltre un anno Greenpeace sta facendo campagna contro Enel responsabile di tre quarti della produzione elettrica da carbone in Italia.
Oggi venticinque attivisti di Greenpeace sono stati assolti per la protesta pacifica e non violenta con la quale, nel 2006, occuparono per tre giorni la centrale Enel di Porto Tolle (Rovigo).
Quella manifestazione nasceva in risposta alla volontà dell’azienda di convertire l’impianto a carbone, scegliendo dunque la fonte energetica più nociva per il clima e la salute, ignorando la disponibilità – proprio davanti all’impianto – del più grande terminal gasiero offshore al mondo.
Nel dettaglio gli attivisti sono stati assolti per i due capi d’accusa principali: piena assoluzione per “arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali". Assoluzione, per vizi formali nel capo d'accusa, per il reato di “deturpamento e imbrattamento di cose altrui”. Quanto al “danneggiamento” sono stati condannati invece a 300 euro di multa.
“Questa sentenza è il riconoscimento della legittimità della nostra protesta - dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia. - Battersi contro progetti come quello di Porto Tolle, distruttivi per il clima, dannosi per la salute umana e per l’ambiente, improduttivi sul piano occupazionale ed economico, è un dovere civile prima ancora che un impegno ambientalista. Ribadire questo è ancora più importante adesso che altri 30 attivisti sono nelle carceri russe per aver protestato pacificamente contro le trivellazioni nell’artico".



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Categorie: Ambiente

Tag: Ambiente