Fabbriche, scuole, ospedali, palazzi delle istituzioni, centri commerciali, biblioteche e case private: sono sempre più numerosi gli edifici in Lombardia ed in Italia sul cui tetto è possibile vedere realizzato un
“green roof”, cioè una copertura a verde con alberi, cespugli, piante aromatiche, erbacee e fiori.
Una tendenza diffusa
soprattutto nel Nord Europa e che venne codificata per la prima volta circa 150 anni fa: risale infatti all’Expo di Parigi del 1867 la prima brochure di presentazione di un sistema per giardini pensili ideato dal “mastro muratore” Carl Rabitz di Berlino.
Molti i vantaggi: migliore microclima, diminuzione dell’acqua piovana che defluisce verso i sistemi di raccolta e smaltimento, temperature dell’aria più miti (grazie al processo di evapotraspirazione delle piante), riduzione dei consumi energetici in estate (fino al 25%) e conseguente indiretta riduzione dei livelli delle emissioni di CO
2, minor inquinamento acustico, protezione contro gli sbalzi termici (i materiali di tenuta durano in media dal doppio al triplo) e assorbimento delle polveri sottili.
Ma bisogna saper scegliere il “verde” adeguato. Tra le specie vegetali più adatte ai tetti della Lombardia, tra coltivazioni estensive ed intensive, ci sono borracina, garofani, timo, rosmarino, santolina, potentilla. Da evitare invece:
glicine, edera, betulla, salice, pioppo, piante palustri e bambù.
Dei green roofs, degli aspetti tecnici ed estetici delle coperture a verde e dei loro effetti sul clima urbano, sui consumi energetici e sui flussi idrici, si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano nel corso del convegno “
Green roofs, obiettivi ambientali, energetici e paesaggistici”.
Il convegno è stato l’occasione per presentare i primi risultati delle attività del progetto Tevel, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Milano e della Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS. Il progetto sta studiando e sperimentando quali piante siano più adatte alla coltivazione sui tetti della Lombardia. Individuate finora una ventina di specie, tra autoctone e ornamentali.
Alcuni esempi di edifici con copertura a verde - “green roofs” in Lombardia: Palazzo Lombardia a Milano, la base operativa dell’elisoccorso di Villa Guardia (Como) ricoperta da un prato di graminacee, il Nuovo Ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia a Como, Hortus Conclusus a Bergamo, il progetto Bosco Verticale a Milano.
Alcuni esempi di edifici con copertura a verde - “green roofs” nel mondo e in Italia: il municipio di Chicago (Chicago City Hall) ricoperto da 20mila piante di oltre 150 varietà, la High Line di New York (parco creato sulla struttura della ferrovia sopraelevata dismessa) con le sue oltre 200 specie vegetali, le tre torri Fusionopolis di Singapore con 12 giardini tematici, i Kensington Roof gardens di Londra con il giardino pensile di 6mila metri quadri creato negli anni 30 del secolo scorso, l’aeroporto di Ibiza, la fabbrica della Daimler a Stoccarda, il padiglione G dell’Ospedale Bellaria a Bologna, la Biblioteca comunale di Dobbiaco (BZ).
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