“Nessun profitto per i gestori della tariffa del servizio idrico integrato: il regime tariffario prevede la piena copertura dei costi, compresi gli oneri finanziari necessari per sostenere gli investimenti”.
Lo ha affermato oggi alla Camera il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo rispondendo a un’interpellanza della parlamentare Federica Daga del M5S sul tema dell’acqua pubblica.
“Nella tariffa del servizio idrico – ha osservato - si rispetta quanto è previsto dalla legge”. Per quanto riguarda il ruolo del ministero dell’Ambiente a tutela e valorizzazione della risorsa acqua, il sottosegretario ha ricordato che nello scorso dicembre è stata istituita una “task force” con l’obiettivo di individuare le strategie per promuovere le migliori pratiche nell’uso sostenibile delle risorse idriche. Tra gli obiettivi del gruppo di lavoro – ha aggiunto il sottosegretario Velo - c’è l’esclusione dal Patto di stabilità delle spese sugli investimenti per i servizi pubblici essenziali.
Interpellata poi “sulla contaminazione delle acque potabili di molti comuni italiani, in particolare a causa della concentrazione di arsenico, floruri e vanadio”, il sottosegretario Velo ha spiegato che “la maggior parte delle contaminazioni presenti nelle acque è di origine naturale e che i sindaci di molti comuni italiani hanno già provveduto a imporre divieti, limiti e prescrizioni all’utilizzo delle acque contaminate”.
“Visto che spesso la contaminazione interessa l’intera falda e non vi è la disponibilità di altre risorse idriche a cui attingere per il soddisfacimento della domanda di acqua potabile – ha concluso Velo - si ricorre a forniture sostitutive, considerando che le opere di risanamento richiedono costi ingenti d’investimento”.
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