Il sindaco di Roma
Ignazio Marino e il suo omologo di Casale Monferrato,
Concetta Palazzetti, hanno sottoscritto in Campidoglio un appello – da sottoporre all’Anci – per chiedere a Camera, Senato e Governo l’introduzione del reato di
disastro ambientale.
L’iniziativa nasce all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione “che nel processo Eternit –
si legge nel testo dell’appello – ha lasciato sgomenti tutti noi e l’opinione pubblica nazionale”. Una vicenda, prosegue l’appello dei due primi cittadini, “che vede ancora oggi morire 50 – 60 persone ogni anno e che soltanto a Casale Monferrato ha annoverato oltre 1.200 casi di mesotelioma pleurico su una popolazione di 35mila abitanti”.
“Alla base della prescrizione”, prosegue la nota, “v'è l'idea che, per il decorso del tempo dalla conclusione della vicenda, sia venuto meno l'interesse pubblico alla punizione dei reati commessi. E' forte pertanto il contrasto tra l'attualità di un dolore che colpisce un'intera comunità e anche soltanto l'idea che sia venuto meno l'interesse a comprendere e sanzionare fatti che hanno provocato danni estesi, ingenti e persistenti nel presente e nel futuro”.
Il
codice penale italiano, si osserva, “fa fatica a fronteggiare nuovi fenomeni e a dare voce a nuove sensibilità sociali”, dato che “molte figure di reato sono delineate ancora con i tratti del legislatore del 1930”. E ciò è vero sicuramente per la tutela dell’ambiente, “materia in cui condotte ed eventi che generano oggi diffuso e notevole allarme sociale non trovano adeguato inquadramento normativo e idonee sanzioni”. E dunque “anche a causa di una carenza normativa si è pervenuti a questo esito del processo Eternit, poiché non può dubitarsi che il reato dichiarato prescritto, quello di cui all'articolo 434 del codice penale, il cosiddetto 'disastro doloso innominato', fu previsto dal legislatore del 1930 per ipotesi del tutto diverse da quelle che si sono verificate a Casale Monferrato”. Oggi, al contrario, occorre che “nessuno sia chiamato a scegliere di affermare il diritto a scapito della giustizia”.
E per questo il documento chiede
l’introduzione del reato di disastro ambientale, “la cui eventuale prescrizione sia ancorata al momento in cui si verificano gli eventi dannosi”.
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