“Il tema del Marine Litter ha assunto negli ultimi anni un ruolo centrale tra le minacce che possono mutare l'equilibrio degli ecosistemi marini e la biodiversità. Non si tratta solo dell’ingestione da parte di uccelli, tartarughe pesci e mammiferi marini, per altro ben documentati, a causare effetti devastanti su una serie di specie. Negli ultimi anni, a destare ulteriori preoccupazioni, è la questione delle microplastiche capaci di entrare nella catena alimentare”.
È quanto ha detto
il Sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo, nel corso della tavola rotonda "Politiche, strumenti per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti in mare, nell'ambito dell'iniziativa "Plastic Free Sea".
“Il nostro Governo su questo fronte, attraverso il Ministero dell'Ambiente, è impegnato nell'attuazione della Direttiva quadro sulla Strategia Marina, di cui il marine litter è uno degli undici descrittori. Sono state definite le condizioni di buono stato ambientale dei mari che ci proponiamo di raggiungere da qui al 2020 e sono stati già individuati i traguardi ambientali, ambiziosi ma realistici, attraverso i quali raggiungerlo".
"Inoltre - ha continuato Velo - sono già operativi i Programmi di Monitoraggio, inclusi quelli relativi ai rifiuti spiaggiati e alle microplastiche, grazie a un accordo con le 15 regioni costiere e le loro Agenzie per la Protezione Ambientale, per il quale sono state destinate ingenti risorse finanziarie, ben 27 milioni di euro per il triennio 2015-17".
"Il mare - ha concluso il sottosegretario Velo - è anche il maggior assorbitore di Co2 e la sua salute è determinante per il processo di contenimento delle emissioni. Una questione di grande rilevanza, in particolare in vista dei lavori della Cop21 di Parigi”.
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