Smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita. Sono questi i quattro temi principali ma anche le quattro sfide che il
Treno Verde 2016, lo storico convoglio di
Legambiente e del
Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del
Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, rilancerà durante il suo viaggio
dal 26 febbraio al 9 aprile per la Penisola.
Dopo l’edizione speciale dello scorso anno dedicata all’agricoltura di qualità in occasione di Expo Milano, quest’anno il convoglio ambientalista tornerà ad occuparsi di inquinamento atmosferico e acustico attraverso un nuovo ed innovativo monitoraggio (su rumore e inquinamento atmosferico) per informare i cittadini sul tema; ma anche per promuovere tante buone pratiche a partire dalle città, sempre più esposte ai cambiamenti climatici e soffocate dallo smog. Se il 2015 è stato un anno da “codice rosso” per la qualità dell’aria respirata nei centri urbani, il 2016 sembra non essere, infatti, da meno.
Come rileva la campagna di Legambiente
“PM10 ti tengo d’occhio”, nei primi 50 giorni del nuovo anno ben 18 capoluoghi di provincia su 90 hanno superato il 50% dei giorni di "bonus" a disposizione previsto dalla legge (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 di polveri sottili):
Venezia e Frosinone hanno raggiunto rispettivamente 28 giorni di superamento, seguite da
Treviso(27),
Torino (27),
Padova (26),
Mantova (22),
Asti (22). Ed ancora
Novara (20),
Pavia (19),
Rovigo (19),
Como (19),
Milano (19),
Alessandria (19)
Verona (18),
Brescia (18),
Bergamo (18),
Modena (18) e
Biella (18).
I dati in questione fanno riferimento alla centralina peggiore presente nella città che ha registrato, ad oggi, il maggior numero di superamenti, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie. Anche se non è stata superata la soglia limite dei 35 giorni/anno, la situazione rimane preoccupante e dimostra l’urgenza di adottare azioni concrete e politiche di sistema per uscire dall’emergenza smog, sempre più cronica.
In attesa di un deciso cambio di passo nelle politiche della mobilità, nelle
11 tappe del suo viaggio, da Novara a Cosenza, il Treno Verde 2016racconterà e darà spazio alle
esperienze virtuose anti-smog messe in atto intanto da quei comuni che hanno avuto il coraggio di scommettere sulla rigenerazione urbana, sull’efficienza energetica, sul verde urbano e sulla mobilità sostenibile.
C’è ad esempio
Pesaro con la sua bicipolitana (circa 78 km di piste ciclabili e 11 itinerari pedonali) o la green station di
Potenza (che da stazione impresenziata, grazie ad un progetto di recupero ambientale e sociale promosso da Legambiente e dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), è tornata a vivere diventando un luogo di incontro e socialità, ma anche un centro per la sostenibilità e l’educazione ambientale, un presidio culturale e sociale e una fucina dell’economia civile).
A bordo del convoglio ambientalista non mancheranno, infine, approfondimenti e riflessioni sull’economia civile e su smart cities ed ecoquartieri, entrambi caratterizzati da una partecipazione sempre più attiva dei cittadini ai cambiamenti, da servizi più adeguati e un trasporto pubblico e ciclopedonale sicuro ed efficiente. In Italia l’esperienza, ad esempio, di Milano e quella delle sorelle europee stanno dimostrando come gli ecoquartieri siano un modello per il futuro delle città europea.
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