Come un enorme cubetto di ghiaccio esposto al sole, la calotta polare artica si sta sciogliendo a un ritmo mai registrato prima, a causa del surriscaldamento del Pianeta. Quali sono le conseguenze sull’ambiente, sugli animali e sulle popolazioni che vivono al Polo Nord?
Lo scopriranno gli
oltre 100 studenti che
venerdì 4 marzo si recheranno a
Explora, il Museo dei bambini di Roma, per partecipare all’incontro “
Se si scioglie il ghiaccio artico”, organizzato dall’associazione ambientalista Green Cross Italia, in collaborazione con il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
In collegamento audio e video dalla
stazione Artica “Dirigibile Italia” del Cnr, che si trova a Ny-Alesund, nell’arcipelago norvegese delle isole Svalbard, i ricercatori risponderanno alle domande dei giovanissimi, che potranno conoscere perché l’Artico si sta riscaldando più in fretta di ogni altra regione sulla Terra, cosa fanno i nostri ricercatori e che cosa è possibile fare per contrastare i cambiamenti climatici.
La base,
il centro di ricerca italiano più a nord del mondo, prende il nome dal dirigibile di Umberto Nobile, che nel 1928 partì proprio da
Ny-Alesund per raggiungere il Polo Nord in una sfortunata missione che si concluse tragicamente. Oggi è un villaggio scientifico internazionale e anche gli italiani partecipano con le loro ricerche alla comprensione dei fenomeni che hanno un impatto sul clima. I risultati di alcune di queste ricerche saranno spiegati in diretta ai bambini da
Rita Traversi e Laura Caiazzo, dell’Università di Firenze, in missione con il CNR per studiare quali conseguenze hanno sull’Artico gli inquinanti prodotti dall’attività antropica che, una volta dispersi nell’atmosfera, raggiungono il Polo.
«
Il particolato atmosferico è una delle componenti che contribuisce allo scioglimento dei ghiacci artici - racconta
Angelo Viola, ricercatore del Cnr, tra i relatori dell’appuntamento romano -.
Queste polveri, trasportate in atmosfera, precipitano in mare o sulla terra “sporcando” le superfici ghiacciate o ricoperte di neve. In particolare, l’accelerazione dello scioglimento del ghiaccio marino determina un maggiore assorbimento del calore da parte del mare e contribuisce al riscaldamento globale».«
Un fenomeno che possiamo e dobbiamo contenere, continuando a studiare il clima ma anche e soprattutto cambiando i nostri stili di vita - commenta
Patrizia Pallara, responsabile dei progetti educativi di Green Cross -.
Solo se si stimola il senso civico delle nuove generazioni e la loro capacità critica nei confronti dei comportamenti quotidiani, potremo contribuire a costruire un futuro migliore».
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