Il bracconaggio è il crimine che negli ultimi decenni in Africa ha più contribuito al drammatico declino nella popolazione di gorilla portando alla scomparsa, in molte foreste africane, fino al 90% di questi primati,
minacciati anche da deforestazione e malattie.
Entro il 2032 sarà rimasto solo il 10% dell’habitat di tutti i gorilla e nei prossimi 10 anni i ‘re della foresta’ potrebbero addirittura scomparire da gran parte dei loro ambienti naturali.
Per il suo cinquantesimo anniversario il WWF Italia ha così lanciato la Campagna per il
“Cuore Verde dell’Africa”, rinnovando e rafforzando il suo impegno per il Parco di Dzanga Sangha nel bacino del Congo, un’area fortemente a rischio e secondo polmone verde del mondo dopo l’Amazzonia dove si sta vivendo una grave emergenza di bracconaggio.
Dal 15 al 30 maggio si può aiutare il WWF con una donazione attraverso
l’SMS solidale 45599.
I fondi raccolti serviranno per sostenere il progetto che mira a costruire con le comunità locali uno sviluppo sostenibile e duraturo lottando contro i crimini di natura. Con lo slogan: ”Fermiamo Insieme il Massacro di Natura".
Le 2 settimane di raccolta fondi, appena partite, culmineranno con la
Giornata delle Oasi: domenica 29 maggio le circa
100 Oasi WWF saranno in festa e aperte gratuitamente.
Dal nord al sud d’Italia le aree protette dal WWF saranno animate da eventi, iniziative, manifestazioni che coinvolgeranno il pubblico, piccolo e grande, urbano o dei centri vicini con visite guidate, giochi didattici, liberazioni di animali curati e pronti a tornare nel loro ambiente, esposizioni di mostre di disegni o fotografiche, momenti culturali, mercatini con prodotti bio, semplici momenti di svago, si svolgeranno durante l’intero arco della domenica.
“Il bracconaggio è una piaga mondiale che va fermata perché non solo distrugge la biodiversità ma alimenta il dramma della fame e della povertà di intere popolazioni – ha dichiarato
Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia - Gran parte degli stati africani vede nel bracconaggio una seria minaccia al proprio sviluppo economico. Decine di migliaia di animali ogni giorno muoiono sotto i colpi di fucili, trappole, lacci, veleni. Per questo il WWF combatte ogni giorno sul campo per fermare lo sterminio di specie carismatiche come elefanti, rinoceronti, tigri e gorilla. Chiediamo il sostegno di tutti per sviluppare il nostro progetto nel Bacino del Congo, salvare la foresta dei gorilla e consentire alle popolazioni locali di liberarsi dai bracconieri e trarre finalmente beneficio dalle risorse naturali in maniera sostenibile”.
I gorilla di pianura occidentale sono considerati
critically endangeredsecondo la classifica della Lista Rossa dell’IUCN che indica le specie del mondo in via di estinzione differenziandone le categorie a seconda del loro status, che ne stima una popolazione di un massimo di 100.000 individui distribuiti tra i seguenti stati: Angola, Cameroon, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale e Gabon. Sempre secondo l’IUCN questa sottospecie di gorilla è interessata da un trend di riduzione che ha condotto alla perdita dell’80% dell’intera popolazione. Il 60% è scomparso nel corso degli ultimi 20-25 anni.
Nel Congo nord orientale ancora oggi il 5% della popolazione di gorilla di pianura occidentale viene ogni anno trucidata dai bracconieri per il bieco commercio di carne e trofei.
Secondo stime WWF perdiamo ogni anno il 10% di tutta la popolazione di questi gorilla sotto i colpi dei bracconieri.
Non meno drammatico il destino degli elefanti in tutto il territorio africano: in molti paesi in pochi anni il bracconaggio ha sterminato intere popolazione e se all’inizio del secolo scorso sopravvivevano circa 5 milioni di elefanti (si stima ne esistessero circa 25 milioni nell’800)
oggi ne sopravvivono a malapena 1/10 ovvero circa 450.000.
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