Rifiuti, Parlamento UE: aumentare il riciclaggio, ridurre lo smaltimento in discarica
Pubblicato il: 15/03/2017
Autore: Redazione GreenCity
Nel 2014, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia hanno inviato praticamente nessun rifiuto urbano alle discariche, mentre Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia e Malta ancora smaltiscono in discarica più di tre quarti dei propri rifiuti urbani.
Il Parlamento Europeo ha votato martedì su quattro direttive
riguardanti la gestione dei rifiuti, principalmente domestici e delle piccole imprese. Secondo il progetto legislativo
la quota di rifiuti da riciclare dovrà aumentare dall’odierno 44% al 70% entro il 2030. I deputati hanno anche approvato norme del
“pacchetto rifiuti” che limitano la quota di smaltimento in discarica al 5% e
riducono i rifiuti alimentari del 50% entro il 2030. Il Parlamento dovrà ora negoziare il testo con il Consiglio dei ministri UE.
La relatrice
Simona Bonafè (S&D, IT) ha detto: "Oggi, il Parlamento ha dimostrato a larghissima maggioranza che crede nella transizione verso un'economia circolare. Abbiamo deciso di ripristinare obiettivi ambiziosi per il riciclaggio e la discarica, in linea con quanto la Commissione aveva inizialmente proposto nel 2014”.
Le statistiche per il 2014 indicano che il 44% di tutti i rifiuti urbani dell’UE è
riciclato o compostato, a fronte di appena il 31% del 2004. Inoltre, entro il 2020, gli Stati membri dell’UE dovrebbero essere in grado di riciclare o compostare più del 50% dei rifiuti.
Secondo i deputati, entro il 2030, almeno il 70% in peso dei
cosiddetti rifiuti urbani (familiari e di piccole imprese) dovrebbe essere riciclato o preparato per il riutilizzo, ovvero, controllato, pulito o riparato. La Commissione europea aveva proposto il 65%.
Per i
materiali di imballaggio, come carta e cartone, plastica, vetro, metallo e legno, si propone l’80% come obiettivo per il 2030, con obiettivi intermedi per ogni materiale nel 2025.
Il progetto di legge
limita la quota di rifiuti urbani collocati in discarica al 10% entro il 2030. Si propone una riduzione di quest’ultima al 5% ma è prevista una proroga di cinque anni a determinate condizioni per gli Stati membri che, nel 2013, hanno collocato in discarica più del 65% dei loro rifiuti urbani.
I
rifiuti alimentari nell’UE sono stimati a circa 89 milioni di tonnellate, pari a 180 kg pro-capite annui. Rispetto al 2014, i deputati mirano a una riduzione dei rifiuti alimentari del 30% per il 2025 e del 50% entro il 2030. Si propone inoltre un obiettivo simile per i rifiuti marini.
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