È stato raggiunto questa notte a Washington uno storico accordo internazionale per proteggere da ogni attività di pesca commerciale la parte centrale del
Mar Glaciale Artico.
Gli
Stati Uniti, il Canada, la Norvegia, la Russia, la Danimarca, l'Islanda, il Giappone, la Corea del Sud, la Cina e l'Unione europea hanno infatti firmato una moratoria di 16 anni
sulla pesca commerciale in acque internazionali, in un’area più grande del Mediterraneo, di circa 2,8 milioni di chilometri quadrati.
«Questa è una vittoria storica per la protezione dell’Artico. Grazie ai milioni di persone di tutto il mondo che hanno sostenuto la campagna Save the Arctic, quest'area unica sarà al sicuro dalle attività di pesca distruttiva», dichiara Jon Burgwald di Greenpeace Nordic. «Ci congratuliamo con i Paesi che hanno firmato questo accordo e ci aspettiamo che nei prossimi 16 anni venga concordata una protezione permanente per la parte centrale del Mar Glaciale Artico, sia dalla pesca commerciale che dalle attività estrattive».
L'accordo, legalmente vincolante, sarà automaticamente rinnovato ogni cinque anni, a meno che un Paese non si opponga o non venga adottato
un piano di gestione della pesca basato su criteri scientifici.
Negli ultimi anni il Mar Glaciale Artico centrale ha attirato l’interesse dell'industria della pesca, che tenta di trarre profitto dallo scioglimento dei ghiacci. A causa dei cambiamenti climatici il quaranta percento di quest’area, storicamente coperta di ghiaccio,
negli ultimi anni ha visto estati senza ghiaccio.
«Nonostante siano stati fatti passi da gigante per proteggere la parte centrale del Mar Glaciale Artico, alcuni dei Paesi che hanno sottoscritto l’accordo, come Stati Uniti, Russia e Norvegia, continuano a voler bloccare alcuni importanti progressi di cui si discute alle Nazioni Unite. Il processo delle Nazioni Unite ha un grande potenziale per riuscire a salvaguardare tutti gli oceani: questi Paesi dovrebbero impegnarsi maggiormente e sostenere un accordo globale e ambizioso per la protezione del mare»,
conclude Jon Burgwald.
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