L’analisi degli indici dei prezzi al consumo effettuata da
Confartigianato evidenzia che nell’arco degli ultimi cinque anni (ottobre 2012-ottobre 2017) in Italia a fronte di una inflazione del 2,2% l’indice della
raccolta dei rifiuti cresce del 13,6%, un tasso più che doppio rispetto al 6,4%
dell’Eurozona. Nei cinque anni in esame l’aumento del costo del servizio in Italia è il maggiore tra i principali paesi europei: la
Francia segna, infatti, un aumento del 10,7%, la
Spagna del 4,1% mentre il costo in
Germania risulta sostanzialmente stabile (+0,1%).
Nell’ultimo anno in Italia il prezzo della raccolta rifiuti si stabilizza (+0,1%), 1 punto percentuale in meno dell’inflazione (1,1%).Il trend di crescita del prelievo per la gestione rifiuti si concretizza in un contesto che vede una
riduzione della produzione di rifiuti: nell’arco del quinquennio 2011-2016 la produzione di rifiuti urbani diminuisce del 5,2%.
L’analisi dei dati Ispra basati sulle dichiarazioni MUD di un campione di comuni che rappresenta i tre quarti (75,4%) della popolazione, in Italia il
costo pro capite per la gestione del servizio di igiene urbana è pari a 167,74 euro pro capite l’anno, a cui fanno fronte
proventi da tassa e/o tariffa per 165,95 euro pro capite l’anno con una copertura dei costi quasi completa (98,9%).In media i
proventi pro capite del servizio di igiene urbana pesano per lo 0,61% sul Pil pro capite.
La tassa rifiuti – e in generale la tassazione indiretta – tende ad essere regressiva rispetto al reddito e l’analisi per regione evidenzia come questo tipo di prelievo pesa maggiormente nel Mezzogiorno dove si registrano redditi familiari più bassi e in particolare le incidenze più elevate si osservano per la
Campania (incidenza pari all’1,07% del PIL), la
Sicilia (1,01%), la
Sardegna (0,98%), la
Calabria e la
Puglia (per entrambe 0,97%); all’opposto le incidenze minori sono quelle del
Trentino Alto Adige (0,34%), della
Lombardia (0,37%), del
Friuli-Venezia Giulia (0,43%), del
Veneto (0,43%), della
Valle d’Aosta (0,49%), dell’
Emilia-Romagna (0,50%).
In termini assoluti i
proventi pro capite da tassa e/o tariffa pagati per il servizio di igiene urbana in dodici regioni sono superiori alla media nazionale di 165,95 euro pro capite e in tre di queste di osservano valori superiori ai 200 euro:
Liguria con 216,80 euro (30,6% sopra la media),
Lazio con 213,50 euro (28,7% sopra la media) e
Toscana con 208,05 euro (25,4% sopra la media). All’opposto i proventi pro capite minori sono quelli di:
Friuli-Venezia Giulia(124,16 euro),
Molise (125,98 euro),
Trentino Alto Adige (129,40 euro),
Lombardia (133,21 euro) e
Veneto (133,62 euro).
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