Il
Parlamento Europeo ha approvato una nuova direttiva, funzionale a tracciare delle nuove norme alle quali attenersi in merito alle
emissioni industriali.
Holger Krahmer, relatore della direttiva, ha così commentato il voto favorevole del Parlamento: "Dopo oltre due anni di negoziati difficili, è stato raggiunto un compromesso che contribuirà a migliorare l'attuazione della direttiva. Rispetto alla situazione attuale, l'accordo offre maggiore chiarezza e condizioni eque in tutta Europa sui requisiti ambientali per gli
impianti industriali".
Ma in cosa consiste la nuova
direttiva?
Vengono fissati limiti più severi per quel che riguarda l'
inquinamento atmosferico, partendo dall'anno 2016 e, se questo punto ha ottenuto il plauso delle
associazioni ambientaliste, la seconda parte della direttiva ha scatenato diverse critiche.
Viene infatti concessa ai governi nazionali la possibilità di applicare maggiore flessibilità nell'applicazione dei limiti. Tale limitazioni potranno essere concesso alle
centrali elettriche, sospendendo l'applicazione delle regole, a patto che si rispettino precise condizioni e solo per un circoscritto numero d'impianti.
Il testo, che è stato approvato con 639 voti a favore, 35 contrari e 10 astenuti, accorpa sette diverse legislazioni: fra essi la Direttiva sui
grandi impianti di combustione e l'
Ippc, ossia la legge sulla Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.L'Ipcc ha a che fare con circa 52.000 impianti industriali e agricoli.
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