L'Amministratore delegato e Direttore generale di
Enel Fulvio Conti, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, il Presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, hanno inaugurato la
centrale a ciclo combinato alimentata a
idrogeno di
Fusina (Venezia).
L'
impianto ha una potenza di 16 mw totali. Consiste in un ciclo combinato alimentato con idrogeno per produrre
energia elettrica e
calore, sviluppando una potenza di circa 12 Megawatt.
Il rendimento del ciclo viene aumentato sfruttando il calore presente nei fumi di scarico per produrre vapore ad alta temperatura che, inviato alla vicina centrale a carbone, genera ulteriore energia per una capacità aggiuntiva di circa 4 Mw.
La centrale, che utilizza 1,3 tonnellate di idrogeno all'ora, ha un
rendimento elettrico complessivo pari a circa il 42%, è sostanzialmente priva di emissioni di ogni tipo. L'energia prodotta, pari a circa 60 milioni di chilowattora l'anno, sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20.000 famiglie, evitando di rilasciare in atmosfera di oltre 17.000 tonnellate di anidride carbonica (Co2).
L'impianto, che ha richiesto un investimento complessivo di circa 50 milioni di Euro, sorge nell'area della centrale Enel "
Andrea Palladio" adiacente al Petrolchimico di Porto Marghera (Venezia) dal quale riceve l'idrogeno generato come by-product del
ciclo produttivo.
L'impianto sperimentale ad altissima efficienza si colloca nell'ambito dei progetti di
Hydrogen Park, il Consorzio nato nel 2003 su iniziativa dell'Unione Industriali di Venezia, con il sostegno della Regione Veneto e del Ministero dell'Ambiente per circa 4 milioni di Euro, allo scopo di promuovere nell'area di Porto Marghera lo sviluppo e le applicazioni delle tecnologie dell'idrogeno nel settore del
trasporto e della
generazione.
La centrale di Fusina si preoccupa di uno dei più gravi problemi del nostro Paese: lo
smaltimento dei rifiuti. Dopo un'ampia sperimentazione, concordata con Regione Veneto, Provincia e Comune di Venezia, oggi la centrale è in grado di utilizzare in piena sicurezza 70.000 tonnellate di
Cdr, combustibile derivato dalla
raccolta differenziata e dal trattamento dei
rifiuti solidi urbani.
E' l'equivalente dei rifiuti prodotti da 300.000 persone: usando al posto del carbone il Cdr per alimentare le caldaie della centrale, ne viene recuperato il contenuto energetico ed evitata la messa in discarica, risparmiando
emissioni di Co2 pari a circa 60.000 tonnellate all'anno.
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