L'elettrificazione può ridurre del 60% le emissioni in Europa entro il 2050
Pubblicato il: 11/02/2020
Autore: Redazione GreenCity
Un report mette in evidenza gli step necessari affinché i decisori politici incoraggino il "sector coupling" – ovvero la diffusione delle tecnologie basate sull'elettricità nei settori chiave – e semplifichino il processo per il sistema elettrico.
Secondo un nuovo report pubblicato oggi dalla società di ricerca BloombergNEF (BNEF) l'elettrificazione dei trasporti, degli edifici e dell'industria in Europa potrebbe ridurre del 60% le emissioni di gas serra tra il 2020 e il 2050. Una rivoluzione nell'utilizzo dell'energia all'interno di questi tre settori è possibile nei prossimi 30 anni e può determinare forti riduzioni delle emissioni di CO2. Realizzato in collaborazione con Eaton e Statkraft, il report intitolato "Sector Coupling in Europe: Powering Decarbonization", delinea un percorso di elettrificazione plausibile che tiene in considerazione le politiche attuali dei Paesi presi in esame.
Victoria Cuming, head of global policy analysis di BNEF, ha commentato: "L'elettrificazione o, come viene chiamata in alcuni Paesi, «sector coupling» potrebbe dare un enorme contributo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dai governi sfruttando la transizione verso un sistema a basse emissioni di carbonio, già in corso nel settore della produzione di energia."
L'elettrificazione potrebbe realizzarsi attraverso un mix di cambiamenti "diretti" e "indiretti". Quelli "diretti" implicherebbero una proliferazione quanto più possibile capillare di veicoli elettrici nel settore dei trasporti e l'ampia diffusione di sistemi di riscaldamento elettrici, come le pompe di calore negli edifici e in alcuni ambiti industriali. I cambiamenti "indiretti", invece, comporterebbero un passaggio all'"idrogeno verde" – prodotto dall'elettrolisi utilizzando elettricità rinnovabile – come combustibile per riscaldare gli edifici e applicato al maggior numero possibile di processi industriali, che altrimenti utilizzerebbero combustibili fossili.
Secondo il report entro il 2050 il sistema energetico potrebbe necessitare del 75% di capacità di generazione energetica in più rispetto a quanto sarebbe necessario senza il sector coupling, indirizzata principalmente da impianti eolici e solari a basso costo. Inoltre, il sistema elettrico dovrebbe essere più flessibile a causa dei diversi modelli di consumo energetico di riscaldamento e trasporto. Contestualmente i settori recentemente elettrificati potrebbero creare nuove fonti di questa "flessibilità" – potendo modificare i loro modelli di consumo – a condizione che siano messe in atto le politiche e le tecnologie giuste.
Questo percorso di elettrificazione consentirebbe all'energia (direttamente e indirettamente) di indirizzare fino al 60% della domanda finale di energia da parte di questi settori, rispetto al solo 10% dell'attuale. La totale decarbonizzazione di questi settori sarebbe ancora molto lontana. Ciò è dovuto alle numerose attività difficili da ridurre al loro interno – tra cui aviazione, spedizioni, trasporti stradali a lungo raggio e processi industriali a elevate temperature come quello del cemento e dell'acciaio – e ai lunghi cicli di sostituzione di alcuni beni.
Per ridurre ulteriormente le emissioni a zero, i governi dovrebbero introdurre politiche più ambiziose per accelerare il percorso di "sector coupling" e portare sul mercato altre tecnologie come la cattura, l'uso e lo stoccaggio del carbonio (CCUS). Dovrebbero anche affrontare questioni legate all'agricoltura e all'impiego del suolo.
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