Il
bike sharing è ormai un fenomeno continentale in continua ascesa. È quanto emerge dal primo manuale europeo per amministratori pubblici, tecnici ed esperti di mobilità realizzato nell'ambito dal
progetto OBIS.
"Diverse città italiane hanno lanciato con entusiasmo nuovi servizi di bike sharing e Legambiente è orgogliosa di queste esperienze - ha detto
Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di
Legambiente – Ma il servizio risulta ancora sottodimensionato e monco nel confronto internazionale. E' evidente che per la mobilità ciclabile si investe molto meno che per quella automobilistica. Ma qualcosa si deve pur spendere: chi investe poco in studi e infrastrutture per la ciclabilità non otterrà nessun risultato. Quindi, niente soldi per l'auto e i pochi che ci sono si investano solo per le bici".
Il progetto OBIS (Optimising Bike Sharing in european cities) ha esaminato per tre anni la situazione italiana ed europea e da questo studio è nato il primo manuale europeo del bike sharing,
l'OBIS Handbook. Nella nostra realtà italiana il manuale OBIS sarà quindi un vero e proprio strumento a supporto delle decisioni che dovranno assumere gli amministratori pubblici e i tecnici comunali per valutare lo stato del proprio bike sharing, migliorarlo e decidere in modo più consapevole come attrezzarsi per lanciarlo ex-novo.
Un dato interessante, tra i tanti emersi durante il lavoro di OBIS, riguarda proprio il confronto tra Italia ed Europa: in media in Europa i servizi di bike sharing presenti nelle città con popolazione superiore ai 500mila abitanti offrono 15,6 biciclette ogni 10.000 abitanti. Ciò significa che, per essere al pari degli altri, a
Milano BikeMI dovrebbe avere almeno 2.090 biciclette giornalmente a disposizione degli utenti (oggi sono in tutto 1.800, comprese quelle utilizzate per le sostituzioni), a Roma dovrebbero essere 4.330 (oggi sono pochissime, solo 335), a Torino dovrebbero essere 1.420 (oggi sono 600).
In Italia il bike sharing si sta diffondendo molto più che in altre realtà europee, ma a macchia di leopardo, con sistemi differenti tra loro,
a chiave meccanica o tessera elettronica, pensati in alcuni casi per rispondere alle esigenze dei cittadini residenti e dei pendolari delle grandi città; in altri, ad esempio, per offrire un servizio aggiuntivo ai turisti.
E' già attivo in più di 160 città, alle quali si stanno pian piano aggiungendo altre esperienze finanziate dal Ministero dell'Ambiente, che prevedono anche l'utilizzo di biciclette elettriche a pedalata assistita.
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