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Traffico: Palermo e Roma come Mexico City e San Paolo

Pubblicato il: 05/06/2014
Autore: Redazione GreenCity
TomTom Traffic Index 2014: Mosca si conferma la peggiore città dove mettersi in macchina. Nel Belpaese peggiora Napoli e migliorano Milano e Torino.
Palermo e Roma nella Top 10 delle città più trafficate al mondo, assieme a megalopoli come Mosca, San Paolo, Rio de Janeiro, Mexico City e Los Angeles.
È l’impietoso scenario della classifica delle città più trafficate stilata dal TomTom Traffic Index 2014, il accurato barometro a livello mondiale del traffico nelle aree urbane ed extraurbane che ogni anno monitora i flussi automobilistici in oltre 200 aree di tutto il mondo.
Palermo e Roma si confermano tra le più caotiche d’Europa, superate solo da metropoli del calibro di Mosca, Istanbul e Varsavia, anche se emergono alcuni trend positivi a Milano e Torino, che nel corso degli anni, grazie anche agli interventi messi in atto dagli enti comunali, hanno migliorato la viabilità sulle proprie strade. Infatti, se Milano nel report 2013 si trovava al 3° posto della classifica italiana, quest’anno viene scavalcata da Napoli e si piazza in 4° posizione, mentre Torino dal 6° raggiunge l’8° posto.
Analizzando nel dettaglio la situazione nell’arco della giornata si evidenzia, prima di tutto, il fatto che Palermo, con un indice di congestionamento pari a 39% (ovvero ci vuole il 39% di tempo in più per percorrere un tratto di strada trafficato rispetto al tempo che verrebbe impiegato in una situazione di traffico regolare), è terza assoluta in Europa, lasciandosi davanti solo Mosca e Istanbul. Ogni ora, nel capoluogo siciliano si perdono ben 37 minuti, e in un anno il pendolare palermitano spende ben 87 ore della sua vita in coda. Nel corso del 2013 il giorno peggiore per mettersi al volante è stato l’11 ottobre.
Per quanto riguarda Roma, seconda classificata, l’indice di congestionamento è pari al 37% (26% per i tratti autostradali mentre sulle strade urbane raggiunge il 41%). I giorni peggiori per gli automobilisti durante la settimana sono il lunedì mattina e il venerdì sera (mentre i migliori sono il venerdì mattina e il lunedì sera), e in assoluto il giorno più trafficato dell’anno nel corso del 2013 è stato il 20 dicembre.
In terza posizione troviamo Napoli, che con un indice del 28% sorpassa Milano. Un vero annus horribilis per il capoluogo campano, che passa dal 22° al 14° posto a livello europeo, peggiorando in tutti gli indici del report TomTom: dall’indice del traffico sulle strade urbane (che passa dal 37% dello scorso anno all’attuale 40%) al ritardo che si accumula nell’ora di punta (da 25 a 27 minuti), fino alle ore che ogni anno i cittadini passano i coda, che da 67 diventano 71.
Perde una posizione e migliora quindi la sua performance Milano, che guadagna il 4° posto, avendo ridotto di 4 ore l’anno il tempo trascorso nel traffico dai suoi pendolari: il capoluogo meneghino ha registrato, negli ultimi tre anni, un trend costantemente positivo che continua anche lungo tutto il corso del 2013, nonostante i cantieri che preannunciano Expo 2015. L’indice di congestionamento del capoluogo lombardo è stato studiato su un totale di 16277 km totali, (pari all’area della Grande Milano), suddivisi in 347 km di tratti autostradali e 15930 km di strade secondarie, con un incremento pari a 6,5 volte la rete considerata lo scorso anno (pari a circa 2.300 km). L’indice di congestionamento che ne è risultato è stato pari al 27%. Il martedì mattina e il venerdì pomeriggio sono i giorni nei quali i milanesi dovrebbero lasciare nei box le proprie auto, prediligendo l’utilizzo dei mezzi pubblici, mentre i giorni migliori sono il venerdì mattina e il lunedì sera. Migliorano anche entrambi gli indici che riguardano il ritardo medio nell’ora di punta, che passa da 37 minuti a 34, e il tempo passato in coda dai milanesi nel corso dell’anno: da 87 ore a 83.
Al quinto posto si trova Catania, che esordisce per la prima volta nel TomTom Traffic Index con un indice del 24%. Sui circa 6500 km di rete stradale catanese, i cittadini spendono 61 ore all’anno, e il trend rispetto all’anno precedente non sembra denotare nulla di buono.
Agli ultimi posti della classifica italiana, infine, ci sono Bari (22%), Bologna, Genova, Firenze e Torino (tutte al 20%)


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