Le ragioni dell’inquinamento a
Roma e dei pericoli per la salute che vivono ogni giorno i cittadini? Non sono difficili da comprendere se si guarda alle scarse possibilità, nella Capitale, di lasciare a casa l’auto e utilizzare il trasporto pubblico. Roma è infatti ultima tra le capitali e le grandi città europee per dotazioni di metropolitane, tram, ferrovie suburbane. A scanso di equivoci, sono i numeri a spiegare la situazione di crisi che la città sta vivendo ed è da qui che si deve partire secondo Legambiente per cambiare.
“I cittadini romani, come quelli delle altre aree urbane italiane, devono poter sperare che la realtà possa cambiare –
commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente –. Devono poter respirare aria finalmente pulita e avere le stesse opportunità di muoversi con una metropolitana o un tram, rinunciando all’uso dell’auto privata, che hanno gli altri cittadini europei. Ma senza un reale cambio delle politiche nazionali la situazione rimarrà invariata”.
Il confronto con le altre città europee evidenzia la drammaticità della mobilità urbana della Capitale: considerando i chilometri di
linee ferroviari pendolari, delle metropolitane e dei tram nelle diverse città, la Capitale risulta ultima. Ed emerge con chiarezza una distanza abissale sia rispetto alla dotazione infrastrutturale di città molto più piccole come Amsterdam, Bruxelles o Vienna, che di aree metropolitane più grandi come Londra o Parigi. Roma si trova indietro anche rispetto a una città come Budapest.
La Capitale offre una media di 0,077 km di metropolitane, linee suburbane e tram ogni 1.000 abitanti che è la dotazione più bassa in assoluto. E questo spiega anche un altro record che caratterizza la città eterna, quello del possesso di automobili, pari a 71 auto ogni 100 abitanti,
quando a Berlino sono 35 e a Londra 36. E allora è abbastanza facile trovare la spiegazione allo smog e all’inquinamento.
Ma l’aspetto più drammatico di questa analisi che occorre sottolineare, è che la situazione di Roma nei prossimi anni non cambierà. Perché non c’è un solo chilometro di nuove linee di tram in cantiere o finanziato, e che per le linee metropolitane è stato finanziato solo il prolungamento della Metro C per 3,6 chilometri in più rispetto alla situazione attuale. Per il resto promesse vaghe e nessuna speranza, neanche per la famosa chiusura dell’anello ferroviario di cui si parla da oltre 20 anni.
“Matteo Renzi da Sindaco di Firenze inaugurava la linea di tram da Santa Maria Novella a Scandicci che ha obiettivamente tolto migliaia di auto dalle strade –
ha dichiarato ancora Zanchini -, ma da quando è a Palazzo Chigi inaugura la Variante di valico, promette il Ponte sullo Stretto di Messina e investe miliardi di euro in strade e grandi opere, dimenticando come sia nelle città il problema più grave della mobilità in Italia. Nella Legge di stabilità, infatti, non sono state stanziate risorse per comprare treni per i pendolari, come invece continuano a fare tutti gli altri Paesi europei, proprio perché consapevoli che quella della mobilità urbana è una questione nazionale. Guardando a quanto il Governo Renzi ha stanziato per Anas, FS e grandi opere si ha la conferma del totale disinteresse per le aree urbane e quindi la conferma anche del fatto che milioni di italiani continueranno a vivere nella situazione di inquinamento che subiamo in questi giorni”.
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