Un'auto che
si ricarica come la sim di un telefonino, una tariffa disegnata sulle abitudini di percorrenza del consumatore: nasce così
"Ricaricar", il servizio che consente di pagare il veicolo "a consumo", sulla base dei chilometri percorsi e calibrando dunque l'utilizzo dell'auto sulle proprie effettive esigenze.
A rivoluzionare il mondo della mobilità è
Hurry!, una giovane e innovativa start up italiana che opera come piattaforma digitale.
Grazie alla partnership strategica con ALD Automotive Italia, azienda di noleggio a lungo termine,
Hurry! in poco più di un anno di vita,
ha superato il break even e ha chiuso i primi due esercizi in utile.
Tutto avviene on line, sul sito
www.the-hurry.com che ha raggiunto
un aumento di utenti registrati del 450% su base annua.
Alla guida della start up un gruppo di giovani nativi digitali che hanno avuto
l'intuizione di riprodurre le logiche e la convenienza dei gruppi di acquisto nel mondo della mobilità. Il sistema è molto semplice: il cliente va sul portale e tra le diverse proposte trova
la novità, unica al mondo, di un'offerta "ricaricabile". Con pochi click sul sito si sceglie l'auto, si decide la "taglia" (esempio: 500 chilometri al mese, ma anche, a costi differenti, di più o di meno) e si chiude l'operazione. Se nel corso del mese il cliente ha necessità di qualche chilometro in più si collega su
Hurry! e acquista la ricarica. Una soluzione semplice, economica, senza investimenti iniziali per l'acquisto o maxi rate finali.
E' tutto compreso nell'offerta
Ricaricar: il bollo, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l'assicurazione RCA con copertura in caso di infortunio al conducente ed esonero da responsabilità per incendio, furto e danni al veicolo.
Il cliente in pratica pensa solo alla benzina.
Ricaricar si affianca al
noleggio a lungo termine di veicoli, con una novità assoluta, quella di rivolgersi per la prima volta al mercato dei privati.
Infine, la terza tipologia di offerta presente sul portale è
la vendita di auto e moto usate con prezzi inferiori dal 15 al 30% rispetto alle quotazioni di mercato.
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