Questa mattina le ruspe hanno buttato giù lo scheletro di 6 mila metri cubi che da 24 anni deturpava la splendida spiaggia di
Scala dei Turchi in Sicilia, che potrebbe a questo punto ottenere il riconoscimento dell’
Unesco.
La vicenda dell’abbattimento del rudere, infatti, negli ultimi tempi si era andata sempre più intrecciando con il procedimento di riconoscimento dell’Unesco della località coinvolta quale
patrimonio dell’umanità, con i veti degli ambientalisti e soprattutto di Legambiente, che sulla questione non vuole fare passi indietro non soltanto sul rudere più famoso, ma anche sugli scheletri dei fabbricati del più lontano e meno visibile lido Rossello.
“La vera notizia è l’inversione di tendenza che segna questa demolizione - ha commenta il presidente di Legambiente Sicilia
Mimmo Fontana, presente questa mattina alla Scala dei Turchi - Siamo estremamente soddisfatti non solo perché, dopo tanti anni di battaglie, viene restituita tutta la sua bellezza a una spiaggia meravigliosa, ma anche perché quanto accaduto oggi è sintomo di una cultura che, piano piano, sta finalmente cambiando. Sta cambiando l’atteggiamento di alcune Procure, che hanno cominciato a diffidare i comuni che non abbattono le speculazioni edilizie, ed è cambiato quello dell’amministrazione di Realmonte, che finalmente si è mossa per agevolare questa demolizione e far inserire la spiaggia di Scala dei Turchi tra i beni Unesco”.
Legambiente aveva denunciato
nel 1990 la speculazione edilizia di Scala dei Turchi, ottenendo due anni dopo il blocco dei cantieri e il sequestro. E così oggi dopo anni di battaglie legali l'ecomostro è stato abbattuto.
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