Oltre 12 mln gli italiani che non dormono a causa del caldo
Pubblicato il: 04/07/2019
Autore: Redazione GreenCity
Tra gli alimenti che possono favorire il sono ci sono: pane, pasta, riso, lattuga, radicchio, cipolla, aglio, formaggi freschi, uova bollite, latte fresco o caldo e frutta dolce come albicocche, pesche e nettarine
"Le temperature “tropicali” tengono svegli durante la notte circa
dodici milioni di italiani che soffrono di insonnia accentuata dal caldo notturno". E' quanto afferma la
Coldiretti nel sottolineare che le condizioni per garantire un buon riposo dipendono molto anche dai comportamenti durante il giorno a partire da una alimentazione corretta.
Cibi come
pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, cipolla, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte fresco o caldo e frutta dolce come albicocche, pesche e nettarine – sottolinea la Coldiretti – possono venire in soccorso per superare le notti di passione. Sono invece gli alimenti conditi con molto pepe e sale, ma anche con curry, paprika in abbondanza ed anche salatini, minestre con dado da cucina – continua la Coldiretti – i veri nemici del riposo che le alte temperature rendono più difficile. Attenzione però anche
a caffè e superalcolici che spesso accompagnano le serate in compagnia nei luoghi di vacanza. Inoltre – continua la Coldiretti – ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma anche nei casi di eccessi alimentari,
in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti. L’attenzione all’alimentazione – precisa la Coldiretti – è particolarmente importante nei soggetti a rischio
come i bambini, ma anche per gli anziani che sono più vulnerabili ai colpi di calore e alla disidratazione.
Il caldo – sottolinea la Coldiretti – ha stravolto i consumi degli italiani con
un boom degli acquisti di frutta e verdura in aumento stimato pari al 20% rispetto al mese precedente, ma un balzo si registra anche
per i gelati, la birra e l’acqua nel mese di giugno che è stato il più caldo mai registrato in Europa da quando c’è disponibilità di dati, a partire cioè dal 1850 con la temperatura media che
è stata di oltre 2 gradi sopra la norma secondo i dati del servizio per il cambiamento climatico del programma Ue di osservazione satellitare della Terra Copernicus.
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