Sondaggio Yoopies: mini vacanze per la metà delle famiglie con figli
Pubblicato il: 25/06/2020
Autore: Redazione GreenCity
Se le evidenti difficoltà economiche e logistiche permettono a circa la metà degli intervistati di fare solo mini vacanze di qualche giorno, le famiglie con bambini devono fare i conti con la necessità dei piccoli di stare all’aria aperta, di impegnare le proprie energie e riappropriarsi di una forma di socialità.
Yoopies, la piattaforma internazionale di domanda e offerta di servizi alla persona, ha chiesto alla sua comunità di genitori come affronteranno questa stagione estiva nella cosiddetta Fase 3.
I dati dello studio Yoopies mostrano che nel 55% dei nuclei familiari almeno un genitore questa estate lavorerà sul suo abituale luogo di lavoro; nel 22% almeno un genitore continuerà a stare a casa in smart working, poiché alcune aziende hanno deciso di rimandare il rientro dei dipendenti per adattare e allestire gli spazi di lavoro secondo le nuove misure di protezione. Nel 23% delle famiglie almeno un genitore non lavorerà (cassa integrazione, disoccupazione, interruzione temporanea) potendosi occupare dei figli e, dove possibile, portarli in luoghi di villeggiatura.Abbiamo chiesto ai genitori è stato chiesto se hanno intenzione di andare in vacanza con i loro figli. Quasi la metà, il 48% dichiara di essersi organizzato per andare in vacanza per un periodo di tempo limitato, da qualche giorno a massimo due settimane, mentre il 26% si sposterà dal suo domicilio abituale per un lungo periodo, circa un mese. Il 17% delle famiglie intervistate rimarrà a casa, impossibilitati ad allontanarsi anche solo per qualche giorno a causa degli impegni lavorativi e solo il 9% rimarrà a casa evitando viaggi e vacanze per il rischio di contagio, sottolineando il fatto che la prima limitazione alle vacanze è di natura professionale ed economica, piuttosto che di timore per il virus.
Sulla ripresa della vita sociale dei bimbi, le opinioni e le scelte dei genitori intervistati sembrano dividersi: il 62% indica che i loro figli hanno ricominciato a frequentare gli amici, specificando, però, che l’incontro avviene all’aria aperta e con pochi bambini. Un considerevole 38% dei genitori intervistati dichiara invece di non aver ancora organizzato incontri con gli amici dei figli, non sentendosi completamente al sicuro dal rischio di contagio e preferendo quindi limitare le interazioni ai soli parenti (zii, cugini e nonni).
Con l’avvio della cosiddetta Fasa 3,
i centri estivi hanno potuto aprire le loro porte e offrire ai bambini svariate attività ricreative e sportive, a condizione di mettere in pratica le dovute misure di igiene e di sicurezza. Questa soluzione non solo permette ai piccoli di divertirsi, stare all’aperto o
in mezzo alla natura e giocare con i loro amici, ma permette anche ai genitori concentrarsi sul lavoro.Il 43% dei genitori intervistati pensa di mandare i figli ad un centro estivo, il 25% non lo farà per evitare qualsiasi rischio di contagio, mentre l’11% non lo farà poiché ritiene che i bambini non godrebbero a pieno delle attività a causa delle numerose limitazioni. Il mentre il 21% è ancora indeciso.
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