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Officinae Verdi per la prima volta al Vinitaly per lanciare la filiera vitivinicola sostenibile

Pubblicato il: 28/03/2013
Autore: Redazione GreenCity
Officinae Verdi e FederBio insieme per sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica nel comparto dell’agricoltura biologica.
Officinae Verdi arriva per la prima volta al Vinitaly. E’ questo il primo passo dell’accordo siglato dalla Energy Environment Company WWF – UniCredit con FederBio, per sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica all’interno del comparto dell’agricoltura biologica certificata.  
La valorizzazione delle potenzialità energetiche dei processi agricoli, che al 2020 potrebbe contribuire per il 45% dell’intera produzione rinnovabile (Rapporto Agroenergie 2012 Cia) con un aumento del 5% di Pil per l’intero settore agro-industriale, potrebbe portare grandi benefici in termini economici e ambientali, con un risparmio per il Paese nei prossimi 10 anni stimato intorno ai 20 miliardi di euro sulle importazioni di energia e un taglio di 240 milioni di tonnellate di CO2.  
“Obiettivo dell’accordo Officinae Verdi - FederBio – ha dichiarato Giovanni Tordi, Amministratore Delegato Officinae Verdi – è quello di generare valore economico – ambientale per le aziende agricole che vogliono raggiungere l’eccellenza sul piano della sostenibilità e tagliare i costi dell’energia per recuperare competitività. Produrre vino abbattendo l’impronta energetica e di anidride carbonica è oggi possibile per chi sceglie un approccio che privilegia l’attenzione all’ambiente e alla qualità del cibo, e allo stesso tempo permette all’azienda di intercettare una domanda di prodotti “green” che si sta diffondendo sempre di più”.  
“Per favorire il ruolo dell'agricoltura come comparto per la crescita del Paese – ha dichiarato Paolo Carnemolla Presidente FederBio – è necessario investire in innovazione, ricerca e internazionalizzazione. Iniziare ad occuparsi dei consumi energetici permette alle aziende di recuperare competitività e genera allo stesso tempo valore per l’ambiente, che fa parte della mission dei coltivatori biologici. Basti pensare che la scelta di non utilizzare fertilizzanti chimici e di puntare sulla maggiore fertilità del suolo che vige nel metodo di coltivazione biologica consente una riduzione delle emissioni dell’ordine di circa 1miliardo 500mila tonnellate di CO2 all’anno rispetto all’agricoltura convenzionale”.

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