Da sempre la
cucina a chilometri zero è sinonimo di garanzia sulla genuinità e sulla salubrità delle materie prime che arrivano sulla tavola. Una tendenza, questa, che diversi ristoranti in tutta Italia hanno sposato per offrire ai clienti una garanzia supplementare sul “mangier sano”, mettendo così in menù piatti preparati con prodotti del proprio orto.
Da qualche settimana anche il “
Biagio Pignatta”, il ristorante di punta del complesso mediceo di
Artimino – che ospita la villa “La Ferdinanda”, patrimonio mondiale dell’Umanità – ha sposato la filosofia
green, allestendo un orto dove trovano posto zucchine, pomodori, carote, patate e molte altre verdure, secondo la stagionalità.
Per
la chef Michela Bottasso e la sua brigata di cucina adesso è sufficiente percorrere pochi passi nella tenuta di Artimino per scegliere le verdure e gli aromi da portare in cucina.
Se in molti casi la scelta dell’orto risponde a una sincera attenzione al mondo
green, talvolta allestire un orto è diventata un’operazione di facciata,
di puro marketing, soprattutto quando le dimensioni dell’orto non sono “compatibili” con le quantità poi effettivamente servite al ristorante. Un’incongruenza che può sfuggire ai più ma che appassionati gourmet e professionisti del settore notano immediatamente: ecco perché il “Biagio Pignatta” ha deciso di puntare
seriamente su questo progetto, destinando alla coltivazione di verdure ben
5000 metri quadri di terreno, del tutto sufficiente a soddisfare le richieste dei clienti.
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